27 Aprile 2024
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Parete del Lotti

Nel 1935 il parroco della chiesa di San Giovanni Battista a Cigoli, don Cesare Gemignani, santuario che custodisce la Sacra Immagine della Madonna con il Bambino, conosciuta come la Madre dei bambini, contatta il curatore Amerigo Ciampini e questo gli propose di affidare il lavoro al giovane maestro d'arte Dilvo Lotti.

Fissammo il prezzo: 400 lire, più o meno il mensile di mia madre infermiera, mamma Giulia. Per recarmi al lavoro noleggiai la bicicletta dal Ciullino, 10 lire al mese. Don Cesare mi offerse la sua incondizionata fiducia e ospitalità; a mezzogiorno un pasto a tavola in più per me.

La narrazione del grande miracolo si svolge su una parete di circa 30 metri quadrati, che Lotti suddivide in tre fasce orizzontali; l'inizio del racconto è nella parte centrale, a sua volta divisa in tre scene che procedono dalla nostra sinistra verso destra:
1 - la madre che si accorge della morte del figlioletto;
2 - l'incontro con la Signora;
3 - il ritorno a casa con la Signora che tocca il bimbo e lo risveglia dalla morte.

La fascia più vicina a terra è suddivisa in due scene
4 - la madre che con il bimbo a Cigoli chiede alla gente dove abita la signora Maria;
5 - la donna riconosce Maria nell'Immagine della Madonna.

Infine, nella fascia più in alto Lotti realizza una poetica Maestà , dove il trono che accoglie la madonna con il Bambino è collocato in un paesaggio tipicamente toscano, con schiere di cipressi sulle colline e intorno alla Vergine e al Bambino è tutto un festoso sbatter d'ali di angeli e di rondini.
Un dipinto del tempo raffigurante la Madonna con Gesù bambino e Angeli, in evidente relazione con il murale del Santuario di Cigoli, è conservato nella collezione di E.Gozzini di San Miniato.

L'esecuzione del murale si interrompe perché Dilvo deve frequentare il Corso Allievi Ufficiali: le due scene (4 e 5) della parte in basso restano semplicemente disegnate sulla parete. Al suo ritorno porterà a termine l'opera.

Ancora nell'autobiografia pubblicata nella mostra alla Galleria di Roma del 1941, riferendosi al lavoro del Santuario di Cigoli, scrive: è il lavoro più importante che abbia dipinto.


FONTI:
Dilvo Lotti, L'arte e la fede; Edizioni ETS 2008
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